di Gianmatteo Tonci
apparso originariamente su DM Magazine n° 42
SCHEDA TECNICA
Titolo completo: The Armory’s Buyers Guide to Fantasy Miniatures, 1983 Summer Edition, Vol 1, Issue 1
Codiceprodotto: 8002.
Rilegatura: copertina morbida con rilegatura in brossura.
Anno di pubblicazione: 1983.
Editore: The Armory – Division of Roy Lipman Organizations Inc.
Stesura a cura di: Roy Lipman, Richard Day, Bruce Cassick, Chester Hendrix, Cheryl Lloyd, Michael Pluhar.
Illustrazioni: Jim Taylor, Greg Barrett.
Pagine: 212.
Il volume che andrò a esaminare in questo numero di DM Magazineè abbastanza peculiare in quanto, da catalogo di riferimento per i collezionisti di miniature, è divenuto esso stesso oggetto da collezione molto ricercato, che raggiunge quotazioni di tutto rispetto tra gli appassionati. Sto parlando della The Armory’s Buyers Guide to Fantasy Miniatures, pubblicata nel 1983 dalla Armory (come si può, abbastanza evidentemente, intuire già dal titolo…) e che doveva essere il primo volume di una serie che non ha trovato seguito. Difatti nelle prime pagine è possibile leggere che si tratta dell’edizione dell’estate 1983, Vol 1, Numero 1. Come detto, il titanico progetto non ha avuto prosecuzione e se da un lato è perfettamente comprensibile capire i motivi, dall’altro sono sicuro che ulteriori aggiunte avrebbero lasciato a tutti i collezionisti preziosissimo materiale di riferimento.
La guida è un grosso volume di oltre duecento pagine, con copertina morbida e rilegatura in brossura, di fatto un enorme catalogo di miniature dei generi fantasy e fantascienza, comprendente approssimativamente 2.200 pezzi – ma gli stessi autori nell’introduzione ammettono di aver perso il conto e di non poter essere più precisi – e oltre 2mila illustrazioni! La guida include la produzione di ventotto aziende, tra cui alcune che andavano per la maggiore all’epoca e altre che già avevano cessato la produzione, ma delle quali era ancora possibile reperire le miniature con grande facilità.
Prima di addentrarmi nella descrizione della guida, esaminandone non soltanto la struttura interna ma anche cercando di sviscerarne pregi e difetti, vorrei spendere qualche parola sulla Armory. Sarà una brevissima digressione, conscio che non è possibile condensare in poche righe un argomento assai vasto. All’inizio degli anni ’80, la Armoryera uno dei maggiori distributori del settore del gioco di ruolo e di miniature. Nei numeri di Dragon dell’epoca è possibile trovare numerosi annunci pubblicitari di questa ditta. Tra i prodotti disponibili posso ricordare molti accessori come i grandi fogli di carta quadrettata / esagonata, schede del personaggio, dadi (tra cui un inedito – per l’epoca – dado a 30 facce!), accessori per miniature (colori, pennelli, lime, colle, ecc.), oltre a una serie di supplementi per il gioco di ruolo, compreso un volume che, sfruttando proprio il già citato dado a 30 facce, forniva una serie di tabelle (curate da Bob Liddil, un’altra figura estremamente prolifica dell’era pionieristica del gioco di ruolo, con la collaborazione di D. Cole) per la generazione di spunti e trame di avventura casuali. Nel 1998, la Armory si è ‘fusa’ con la Chessex (un altro nome che sarà di certo noto agli appassionati) per formare la AllianceDistributors, successivamente acquisita dalla Diamond Comics Distributors.
Ora torniamo però indietro all’epoca d’oro, in cui la The Armory’s Buyers Guide to Fantasy Miniatures vide la luce. Il volume era una vera e propria guida all’acquisto, con l’elenco in forma testuale di tutte le miniature, corredato dai disegni di moltissime di esse. Non è dato sapere i motivi della scelta che portò l’editore a optare per la realizzazione di migliaia di illustrazioni a mano piuttosto che alla riproduzione di fotografie. Probabilmente, la mia è soltanto una ipotesi sovvenutami sfogliando gli altri cataloghi del tempo, era comune il fatto di usare disegni invece di foto. I costi di queste ultime, assieme alle difficoltà tecniche legate all’elaborazione e all’incorporazione nel volume, dovrebbero essere stati i fattori determinanti per questa decisione. Vista anche la qualità di stampa dei cataloghi, invero solitamente tutt’altro che eccelsa, molto spesso le miniature risultavano meglio identificabili tramite i disegni che dalle foto vere e proprie. D’altronde i cataloghi dell’epoca di produttori di miniature che ho avuto modo di consultare – cito a memoria quelli di R*kiiv / Archive, i primi Compendium della Citadel, DragonTooth (con le sue peculiari miniature dall’indiscutibile fascino ‘classico’), Heritage – utilizzano in massima parte illustrazioni disegnate a mano. Soltanto alcune eccezioni, come la leggendaria Grenadier, l’altrettanto celebre RalPartha e la meno nota MartianMetals offrivano già agli albori degli anni ’80 cataloghi con le fotografie delle loro miniature.
Il volume è massiccio, anche se stampato su carta relativamente sottile, cosa d’altronde comprensibile se si considerano la mole di materiale e il numero delle pagine. La rilegatura è comunque solida e, almeno nella mia copia o nelle altre di cui mi è capitato di avere notizie, non si segnalano cedimenti e le classiche pagine staccate che troppo spesso sono comuni in libri di questo tipo. Immergersi nella lettura o, meglio, nella consultazione, della guida è come fare un salto nel passato, alle origini – o quasi – dell’hobby miniaturistico, almeno per quello che riguarda la sua accezione fantasy e fantascientifica.
All’epoca la guida era uno strumento indispensabile per gli aspiranti collezionisti, ma anche per tutti coloro che cercavano un modello specifico per i loro progetti di modellismo o per le loro partite. Occorre sempre ricordare che, in un’epoca in cui Internet era ben lontana, gli unici punti di riferimento per gli appassionati erano i negozi locali. Se si aveva la fortuna di vivere in una città, magari c’era la possibilità di visitarne anche più di uno o di associarsi a club di appassionati tramite cui fare ordini di un certo volume direttamente presso i produttori, ma per il resto era davvero complicato riuscire non soltanto a procurarsi le nuove miniature, ma anche venire a conoscenza della loro esistenza!
La più comune forma di aggiornamento in materia, dove il passaparola non poteva arrivare, erano gli annunci pubblicati sulle rare riviste di settore oppure i cataloghi cartacei che le case produttrici inviavano per posta a chi ne facesse richiesta. Celebre in tal senso il GrenadierBulletin che riscosse notevole successo tra gli appassionati. Ovviamente le cose diventavano ancora più complicate in quei paesi dove l’hobby, già di per sé ai primordi, era ancora più di nicchia, come per esempio qui da noi in Italia. Effettuare un ordine per posta all’estero diventava davvero complicato, non soltanto per le spese di spedizione da sostenere, ma anche per la difficoltà di eseguire i pagamenti. Mentre un appassionato inglese aveva a sua disposizione l’eccellente servizio vendita per corrispondenza della Citadel e uno americano poteva rivolgersi a un colosso come la Grenadier, era molto più complicato acquistare al di fuori del proprio paese di origine.
Questo preambolo dovrebbe contribuire a far capire perché una pubblicazione come quella che stiamo trattando era uno strumento fondamentale all’epoca della sua uscita. Permetteva infatti di avere sottomano (quasi) tutte le miniature fantasy e di fantascienza sul mercato, una vera e propria ‘bibbia’ (questa è la definizione più comune che ne danno tuttora i collezionisti) cui fare riferimento per attingere informazioni che molto spesso erano irreperibili in altro modo.
Il massiccio volume che, come apprendiamo dall’introduzione, richiese oltre tre anni di ricerche e preparazione prima di essere pubblicato, si articola in tre sezioni distinte. La prima (libro I) è dedicata alla classi di personaggio, la seconda (libro II) contiene il catalogo vero e proprio suddiviso per produttore, mentre la terza (libro III) riporta un elenco di negozi presso cui è possibile acquistare le miniature descritte in precedenza. Prima di immergersi nel vivo, il testo fornisce un’indispensabile guida all’uso che spiega come leggere i vari codici e interpretare le altre informazioni fornite, oltre a offrire una breve disamina delle diverse scale delle miniature (15mm, 25mm e 54mm). Viene anche raccomandato di non ritardare troppo i propri acquisti, visto che le miniature potrebbero uscire di produzione in qualsiasi momento! In effetti, nel volume ci sono anche le sezioni dedicate a ditte ormai defunte – come Heritage e MartianMetals – ma i cui modelli era ancora possibile reperire nei negozi con facilità. D’altronde, la guida è un vero e proprio catalogo, ma illustra oggetti che venivano distribuiti dalla Armory che aveva perciò tutto l’interesse a far conoscere ai suoi acquirenti tutte le possibili scelte che avevano a disposizione.
La prima parte della The Armory’s Buyers Guide to Fantasy Miniaturesè il Book I – Character Classes. In una quarantina di pagina, offre l’elenco completo di tutte le miniature raccolte nel volume, classificandole secondo l’appartenenza a una specifica categoria, cioè la classe di personaggio. “Se stai cercando un guerriero o un mago per le tue partite, un comandante a cavallo per il tuo esercito, qualche mostro brutto e cattivo o persino degli elementi scenici per diorami e avventure, questa è la sezione da consultare”. Per ogni singola miniatura c’è una riga che riporta casa produttrice e codice, una breve descrizione (con eventuali dimensioni, nel caso in cui non siano nella classica scala 25mm), il numero di modelli nella confezione e il prezzo al pubblico negli Stati Uniti.
Le categorie in cui gli autori hanno ritenuto opportuno suddividere le tipologie di modelli sono le seguenti:
Angeli, Divinità, Demoni, Diavoli, Elementali, Geni ed Efreeti
Barbari e Berserker.
Pipistrelli, Uccelli, Canidi, Ratti e Roditori
Blob, Gelatine, Muffe, Piante e Melme (una dozzina in tutto)
Passanti, Vittime, Civili e Carne da macello
Eroi in cartoncino (in confezioni di quaranta ‘modelli’ o più, per chi aveva un budget limitato, tutti prodotti dalla SteveJacksonGames)
Chierici, Druidi e Monaci
Draghi e Viverne
Elementi scenici per dungeon e campi di battaglia, decorazioni e mobilia
Nani
Elfi
Equini (inclusi pegasi, unicorni e gli immancabili muli da soma)
Guerriere e Amazzoni (con molti audaci abiti succinti e topless)
Guerrieri appiedati
Guerrieri a cavallo
Giganti (con alcune perle davvero meravigliose e oggi quasi introvabili, su tutte la gigantessa della DragonTooth con pentolone di zuppa e mestolo o il gigante della Asgard da 200mm che già all’epoca costava cento dollari - circa ottanta volte il prezzo di una miniatura standard)
Goblin, Hobgoblin, Coboldi e Bugbear
Halfling, Gnomi, Spiritelli e Gremlin
Umanoidi (mezzelfi, minotauri, uomini lucertola, cavernicoli, driadi, centauri e simili)
Insetti (soprattutto giganti)
Cavalieri, Paladini, Anti-Paladini e Ranger
Kit per la fusione, stampi e accessori (tutto per il ‘fai da te’)
Licantropi
Maghi
Creature varie (in questa categoria, per stessa definizione degli autori, sono comprese tutte le creature non riconducibili in alcun altro elenco oppure che erano troppo poche per meritare una lista a parte: ci sono davvero molti esseri insoliti e quanto mai interessanti, il cui nome e aspetto suscitano gran curiosità)
Set di figure assortite (scatole molto utili soprattutto per iniziare a mettere insieme personaggi diversi con poca spesa)
Ogre, Gnoll e Troll (non perdetevi il True Troll della Masterpiece che mi piacerebbe poter vedere anche dal vero)
Orchi
Personalità, Reali e Personaggi con talenti speciali (i Signori del Caos della Asgard sono dei classici, così come il notevole Lord of Darkness della Citadel)
Rettili e Creature acquatiche
Samurai e altri personaggi orientali
Fantascienza – Umani (ben due pagine di elenco)
Fantascienza – Non Umani
Fantascienza – Robot e Veicoli
Fantascienza – Navi spaziali
Supereroi (sorprendentemente, un centinaio di miniature più o meno generiche tra cui scegliere)
Ladri e Assassini
Non Morti
Armi, Carri, Macchine da assedio e Carri da guerra
Accessori (colori, pennelli, lime, colle, ecc.)
Come scritto in precedenza, questa sezione è utile quando si cerca una tipologia di miniatura, senza avere in mente preferenze specifiche per un produttore piuttosto che per un altro. In alcune categorie la lista è ovviamente limitata, specie considerando che non c’era allora la vastità di soggetti presente oggi, dove ogni singolo aspetto di personaggi e mostri è stato utilizzato, spesso in una ripetitività che non giova sicuramente all’originalità e all’inventiva delle miniature stesse. È comunque possibile trovare non soltanto tutti gli stereotipi del genere fantasy, ma anche numerosi modelli insoliti e originali, ad oggi molto ricercati e davvero rari che raggiungono quotazioni di tutto rispetto. Nonostante le limitazioni imposte dai materiali utilizzati per la scultura e dalla tecnologia del processo di fusione vero e proprio, ci sono davvero molte miniature ben fatte e dettagliate che sono divenute dei classici nel loro campo.
La parte più consistente del volume è il Book II – Manufacturers. In questa ampia sezione, il vero cuore del volume, composta da quasi centocinquanta pagine zeppe di informazioni, viene descritta e raffigurata con pignoleria la produzione di ventotto aziende. Ogni sezione riguarda una singola ditta ed è suddivisa all’interno nelle varie serie fornite dal produttore. Ogni miniatura è riportata in un elenco che ne indica nome, codice e breve descrizione, oltre al prezzo al dettaglio negli Stati Uniti. Quasi tutte sono illustrate con un disegno e spesso sono presenti anche modelli usciti di produzione da poco tempo (e quindi ancora reperibili tramite i normali canali di distribuzione) oppure annunciati ma non ancora disponibili.
Di seguito ho riportato un elenco, suddiviso per casa produttrice e serie, del contenuto della guida, in modo che il lettore possa rendersi conto del grande sforzo compiuto dagli autori nella stesura del volume, oltre che della ciclopica opera di documentazione, ricerca e illustrazione necessaria per completare un catalogo di questa portata:
The Armory
Colori
Pennelli
Lime da modellismo
Asgard Miniatures (alcuni modelli, alquanto evocativi, sono molto ricercati anche oggi)
Dungeon Adventurers (DA), disponibili anche in lotti da dieci pezzi a prezzo scontato
Creatures of Chaos (CC)
Fantasy Goblins (FG)
Dragon Lizard Series (D)
Fantasy Monters (FM) (ben novantasei codici disponibili)
Large Sadistic Demons (LSD)
Space Marines (SM) (alcuni sono oggi disponibili presso AlternativeArmies)
15mm Fantasy Monsters (MFM)
15mm Dungeon Adventurers (MDA) & Specials (MDAS)
15mm Sci-Fi Figures (MSM)
Large Scale Figures (NB) (comprendono miniature in grande scala per modellisti esperti, tra cui un barbaro 64mm, un drago con opzioni per il montaggio di un cavaliere e un gigante del peso di oltre 2 kg)
Broadsword Miniatures
Atlanteans Range (A) (soltanto annunciata)
Barbarians Range (B)
Dragon Range (D) (soltanto annunciata)
Goblin Range (G)
Fantasy Monsters (M)
Fantasy Figures (NG) (tra cui un imponente barbaro in sella a un rinoceronte lanuto)
Large Scale Figures (scala 54mm e 90mm)
Fantasy Personalities (con i personaggi classici del gioco di ruolo fantasy)
Castle Creations
Age of Condor (BP)
Dragon Range (D)
Super Heroes (H)
Survival Force (SF) (fantascienza)
Superheroes (SH) (supereroi)
Super Spies (SS) (spionaggio)
Villains & Vigilantes (VV) (per l’omonimo gioco di ruolo sui supereroi, su licenza FGU)
Citadel Miniatures
Fantasy Adventurers (FA) (una delle serie più note e tuttora ricercate)
Mounted Fantasy Adventurers (FAC) (come sopra, ma incentrata sui modelli a cavallo)
Fiend Factory (FF) (idem, ma dedicata ai mostri e ai ‘cattivi, il nome è tratto da una storica rubrica della rivista White Dwarf dedicata a nuovi mostri per AD&D e in parte ripresi nel classico Fiend Folio della YSR)
Fantasy Specials (FS) (queste miniature, molto rare e con ottime quotazioni, rappresentano elementi scenici, schiavi e personaggi ‘comuni’)
Fantasy Tribe Dwarfs (FTD)
Fantasy Tribe Goblins (FTG)
Fantasy Tribe Orcs (FTO)
Fantasy Tribe Skeletons (FTS)
Fantasy Tribe Trolls (FTT)
Medieval (M) (storiche)
Spacefarers (S) (fantascienza)
Samurai (SAM) (storiche)
Weird Fantasy (WF) (dal nano con i trampoli al cameriere fantasma, una serie di miniature umoristiche divenute dei e propri classici)
Starcruisers (SC) (navi spaziali in scala 1/4800)
Crystaline Cubes (cubi di plastica trasparente da usare come vetrine per esporre le miniature dipinte oppure piccoli diorami)
Dark Horse
Fantasy Figures (una trentina di miniature, con alcuni soggetti davvero particolari, specialmente nella serie M)
Dragon Tooth (una delle case produttrici con i modelli più evocativi e peculiari)
Fantasy Figures (numerose serie, tra cui A: uomini lucertola, uomini pesce, uomini coccodrillo, uomini rospo; B: uomini cinghiale; C: centauri; Ch: chrysaetian; D: draghi di tutte le dimensioni; DE: demoni di ogni sorta, davvero molto belli; E e EM: elfi a piedi o a cavallo; GD: Horus, dio dalla testa d’aquila ispirato alla mitologia egizia, e Assur, toro alato dalla testa umana ispirato a quella assiro-babilonese; GI: giganti e simili, tra cui la magnifica gigantessa già citata in precedenza; M: elementi scenici, strumenti di tortura, schiavi, vittime e torturatori; MB: idre, unicorni, sfingi e cavalieri su bestie alate; P: assortimento di modelli fantasy generici per un totale di 51 codici; S: ogni sorta di uomini lucertola, compreso un triceratopo con howdah; T: troll; V: il carro degli avvoltoi; WE: elefante da guerra)
Duro (adesivi per modellismo)
Fantasy Games Unlimited
Gangster (G) (per il gioco omonimo)
Bushido (N) (per il gioco omonimo)
15mm Space Opera (SO) (per il gioco omonimo)
Grenadier Models
AD&DBlister Packs (0000) (mostri e creature per AD&D, prodotti su licenza TSR)
TravellerFigure Sets (1000) (scatole di miniature per il gioco omonimo)
AD&D Box Sets (2000) (scatole di miniature a tema, es. maghi, nani, seguaci, ecc.)
Introductory Sets for AD&D (5000) (scatole con 20 miniature a tema)
Fantasy Lords Box Sets (6000) (scatole di miniature a tema, es. razziatori non morti, elfi silvani, ecc.)
Call of Cthulhu Box Sets (6500) (investigatori e creature dei miti)
Ogre Miniatures (6100) (in scala 1/285, per il gioco omonimo)
Autoduel Miniatures (6200) (in scala 1/180, per il gioco omonimo)
Action Art Box Sets (8000) (scatole con miniature e colori)
Fantasy Art of Boris Vallejo (9000) (in scala 77mm)
Heritage USA (la ditta aveva chiuso i battenti da poco, per cui alcune miniature erano già introvabili all’epoca e a tutt’oggi sono ancora molto ricercate tra i collezionisti)
Dungeon Dwellers (1200) (fantasy classico)
Knights & Magick (1400) (fantasy medievale)
Lord of the Rings (1700-1800) (Il Signore degli Anelli)
Adventure Gaming Kits (3000) (set composti da più modelli a tema, es. i Cavalieri della Tavola Rotonda, giganti, demoni e diavoli, ecc.)
Plastic Figure Sets (4500) (modelli in plastica, scala 25mm)
Conan (5000) (basati sull’eroe creato da Robert E. Howard)
Swordbearer (8250) (un regolamento di gioco di ruolo fantasy in tre volumi di formato insolito che meriterebbe un approfondimento a sé stante)
Imrie/Risley (miniature in scala 54mm)
Legendary Characters (C) (serie dedicata a personaggi immaginari come Robin Hood, Sherlock Holmes e… Babbo Natale!)
Fantasy Kits (F) (modelli fantasy)
Steve Jackson Games (miniature di cartoncino in scala 15mm e 25mm, di genere fantasy (2100) e per i giochi Traveller (2200) e Villains & Vigilantes (2400) oltre alle relative basi (5100))
Masterpiece Miniatures
Fantasy Figures (200) (miniature singole)
Dungeon Accessories (300) (elementi scenici)
Expeditions Range (500) (gruppi di miniature a tema, es. avventurieri, paladini, cavalieri, uomini lucertola, ecc.)
Weapons Assortments (600) (assortimento di 30 armi e scudi)
Fantasy Monsters (MO) (una trentina di mostri differenti, tra cui draghi, troll, sfingi e molti altri)
Martian Developments
Dragon Slayers (1500) (miniature fantasy suddivise in categorie: dragonslayers, maghi, avventurieri, guerrieri, specialisti, cavalieri, mostri, più il grande drago Vermithrax)
15mm Traveller (2000) (Martian Metals, miniature ufficiali per il gioco Traveller)
Miniature Figurines Ltd. (Minifigs)
Fantasy Folk (FF) (miniature singole, alcune delle quali – nella serie Arm your own fighter– avevano la particolarità di offrire la scelta di tre differenti armi da utilizzare per equipaggiare il modello)
World of Greyhawk (WOG) (la produzione di queste popolari miniature per l’ambientazione di Greyhawk era stata appena interrotta, per cui i codici rimanevano disponibili fino ad esaurimento delle scorte esistenti)
Off the Track
25mm Dungeon Stone (DS) (elementi scenici)
Pinnacle Products
Figure Sets (2200)
Dark Crystal (9000) su licenza e dedicata al film omonimo
Masters of the Universe (9100) su licenza e dedicata al cartone animato omonimo
Precision Metal Craft (PMC)
Genesis-Pendragon Range (3600)
Fantasy Figures (4000)
Dragons Range (6100) (incluso un set di quattro ‘domatrici di draghi’ davvero osè!)
Prince August
Lead Casting Kits & Molds (tuttora disponibili, la ditta è ancora attiva)
RAFM (un altro dei colossi del settore, fortunatamente in attività con un ampio catalogo)
Reptiliads (RE)
Siege Equipment (SE) (serie davvero insolita di macchine da guerra e da assedio)
Ral Partha (attualmente parte degli stampi sono disponibili presso la Iron Wind Metals)
Personalities (01) (non lasciatevi sfuggire i codici 01-002 che ritrae il celeberrimo Death Dealer di Frazetta o il 01-105, un troll o gigante a tre teste che sono quelle dei Three Stooges – da noi, i Tre Marmittoni)
Fantasy Collector (02) (focalizzata principalmente su elfi, nani e goblin)
All Things Dark and Dangerous (02-900) (mostri e cavalieri, compreso un improbabile ma massiccio cavaliere in armatura completa su rinoceronte)
Best of Ral Partha Box Sets (10) (set in scatola che raccolgono dieci miniature tra le più popolari delle serie precedenti)
Children of the Night (13) (oltre trenta mostri, più una grande aquila da guerra in scatola)
Japanese (53) (ninja e samurai)
Dungeon Accessories & Weapons (97-000 e 97-500) (elementi scenici, armi e scudi)
54mm Personalities (97-400) (un barbaro alla Conan e un halfling della buona società)
Adventurer's Box Sets (98) (scatole con sei oppure otto miniature a tema, molto diffuse e ideali per iniziare)
15mm Laser Burn (fantascienza) su lucenza per il gioco omonimo
Saxon Manufacturing Co.
Fantasy Figures (personaggi (1000) e mostri (2000), alcuni dei quali piuttosto originali)
Task Force Games
Starfleet Battles Miniatures (astronavi del celebre universo di Star Trek)
TSR Hobbies Inc.
AD&D Box Sets (disponibili: Guerrieri, paladini e ranger; Chierici e druidi; Maghi e illusionisti; Monaci, bardi e ladri; Creature delle caverne; Mostri erranti)
Star Frontiers Box Sets (personaggi e veicoli)
Valiant Miniatures
Stardate:3000 Spacecraft (navi spaziali)
54mm Fantasy (modelli in grande scala a soggetto fantasy)
Zocchi Distributors
1/3788th Scale Spacecraft (navi spaziali)
Come si può facilmente intuire, questa è la parte più corposa e maggiormente di attualità della guida. Cercare di identificare una vecchia miniatura sfogliando queste pagine è sicuramente come fare un balzo indietro di trent’anni nell’hobby del collezionismo. Qualunque appassionato scopre ogni volta nuovi modelli che vorrebbe aggiungere alla sua raccolta e che lo faranno imbarcare in una missione molte volte ai limiti dell’impossibile per procurarseli, vista non solo la scarsità dei pezzi disponibili – di alcuni dei quali non esistono nemmeno fotografie – ma anche i prezzi che questi piccoli oggetti di metallo possono raggiungere.
La terza parte del volume, Book III – Yellow Pages, Where to Buy, è un dettagliato elenco di negozi che vendono le miniature del volume. La maggior parte di essi è ovviamente localizzata negli Stati Uniti, visto che la guida è prodotta per il mercato d’oltreoceano, ma c’è una pagina dedicata ai rivenditori internazionali, che include Canada, Inghilterra, Singapore, Svezia e Italia (con Fernando Ferrari di Verona, de I Giochi dei Grandi). Questo elenco resta ormai soltanto una curiosità, avendo ovviamente perso il suo scopo originale.
Pur non essendo nota la tiratura del volume, oggi è un pezzo abbastanza ricercato e che raggiunge quotazioni degne di nota, paragonabili a quelle dei manuali dei giochi di ruolo. La sua distribuzione era limitata principalmente al mercato americano, quello di riferimento dell’editore, per cui in Europa le copie a disposizione scarseggiano ancora di più rispetto agli Stati Uniti e le quotazioni salgono in maniera proporzionale. Non bisogna poi dimenticare che in fondo si tratta soltanto di un catalogo, riservato magari ai collezionisti più esigenti, ai modellisti più esperti o da acquistare collettivamente presso un club. Il consumatore medio avrebbe investito diversamente i suoi piccoli risparmi, magari preferendo comperare un po’ di metallo da pitturare invece che un mucchio di carta da sfogliare.
Con l’espandersi del numero di collezionisti e l’aumentare dell’interesse per le miniature ‘classiche’, è tornata a emergere questa The Armory’s Buyers Guide to Fantasy Miniatures che rappresenta effettivamente un documento importante per l’identificazione di modelli sconosciuti ai più, tranne che ai pionieri dell’hobby. A meno che non si sia iniziato a interessarsi alle miniature tre decadi fa oppure non si abbiano una vasta collezione e molta conoscenza sull’argomento, è davvero improbabile che si abbia anche solo visto la gran parte di questi modelli. Ciò ha fatto lievitare l’interesse attorno alla guida, tanto è vero che qualcuno si è preso la briga di scansionarla per intero, ricavandone un PDF disponibile on line, anche se posso assicurare che tenere tra le mani il cartaceo è sicuramente altra cosa. Il volume è reperibile su Internet attraverso i canali ‘tradizionali’”, i siti specializzati in giochi di ruolo d’annata e a volte su eBay US o UK. In ogni caso, i prezzi non sono propriamente economici e si aggirano tra i 45 e i 65 dollari per una copia completa e in buone condizioni (non eccessivamente usurata, con le pagine che non si staccano dalla rilegatura e senza sottolineature). In Europa il prezzo sale di qualche dollaro, e può arrivare a toccare anche una quotazione di 80-90 dollari. A ciò va aggiunto il costo della spedizione (circa 20 dollari dagli USA o una decina di sterline dal Regno Unito), visto che il volume è abbastanza massiccio e pesante.
È curioso notare che la guida, intesa come iniziativa di promozione commerciale, si sia a lungo termine trasformata in un’opera di documentazione davvero preziosa per tutti i collezionisti, non solo dei primi anni ’80 ma anche dei giorni nostri, visto che è una risorsa insostituibile per l’identificazione dei modelli ‘classici’, al pari dei vecchi cataloghi che illustrano la produzione delle diverse case di miniature, gran parte delle quali sono oggi scomparse (e che sono anch’essi pezzi assai ricercati tra gli appassionati). La fioritura di alcuni siti enciclopedici – tra tutti The Stuff of Legends, Zinndex.de e l’innovativo (e interattivo) Lost Minis Wiki dove è possibile trovare le fotografie delle miniature inserite direttamente dagli utenti che le possiedono – sta dando una grossa mano in tal senso. I vecchi cataloghi rimangono in molti casi l’unica fonte di informazione che arrivi direttamente dai produttori e che, in quanto tale, permetta non soltanto di avere accesso a materiale “ufficiale” ma consenta anche di appianare i dubbi e colmare i buchi che i collezionisti, pur unendo i propri sforzi, non riescono ancora a riempire.
È importante ricordare che stiamo parlando di modelli in metallo, spesso in leghe con alto contenuto di piombo oggi non più utilizzate, non soltanto più difficili da lavorare perché non consentivano di raffigurare dettagli troppo minuti, ma anche soggette al temuto lead rot, un processo che ricopre i pezzi più vecchi con una patina bianca che divora la superficie della miniatura. Eppure, nonostante tutto, non mancano modelli davvero grandi come draghi e giganti che raggiungono dimensioni notevoli e del tutto impensabili per il mercato odierno, nonostante questo abbia dalla sua una tecnologia infinitamente migliore e si avvalga di ‘vili’ plastica e resina per i modelli più grandi. Oggi i collezionisti e (soprattutto) i giocatori non sono quasi più abituati alle miniature in metallo che un tempo erano la norma, soppiantate da plastica e resina (spesso fornite già dipinte in maniera che farebbe arrossire un principiante), senza però una conseguente diminuzione dei costi.
Quasi tutte le miniature della The Armory’s Buyers Guide to Fantasy Miniatures sono di metallo e nella classica scala 25mm, più piccola rispetto a quella di oggi in 28mm (che spesso diventano 32mm effettivi), con base integrata e rappresentano l’aspetto dell’hobby ai suoi albori. Per questo permettono di farsi un’idea abbastanza precisa del settore prima dell’evoluzione odierna che ha visto il proliferare di modelli e materiali grazie all’innovazione e alla semplificazione dei progressi tecnologici e anche la nascita di innumerevoli piccoli produttori grazie al calo dei costi e alla possibilità di entrare in un mercato mondiale tramite Internet. Almeno dal punto di vista dell’offerta e della varietà di scelte, oggi noi acquirenti siamo davvero molto più fortunati dei nostri predecessori.
Consiglio la lettura di questo volume soprattutto a coloro che si siano avvicinati al mondo delle miniature, magari come naturale aggiunta all’hobby del gioco di ruolo o del wargame. Assicuro che tra queste pagine si potranno trovare non soltanto la risposta a molti interrogativi riguardo ai pezzi più vecchi della propria raccolta, ma scoprire il mondo dell’hobby ai suoi primi passi, magari facendosi interessare da qualcuno dei tanti modelli insoliti (e talvolta quasi grotteschi) che oggi guarderemmo con sufficienza, bollandoli come prodotti di seconda categoria, abituati come siamo all’innalzamento degli standard che col tempo hanno realizzato vere e proprie opere d’arte in miniatura. Resta però intatto il fascino che soltanto i modelli pionieristici di trent’anni fa sanno regalare e che, pur con tutti i loro limiti e la loro ingenuità, rappresentano la storia di questo hobby in miniatura e ci offrono, tra la produzione di massa, perle assolute che oggi incuriosiscono qualsiasi appassionato.