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L'eredità di Lovecraft, Trent’anni de Il Richiamo di Cthulhu

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di Ciro Alessandro Sacco
apparso originariamente su DM Magazine n° 35



Sono stati migliaia (contando anche i giochi autoprodotti, quelli editi da associazioni, quelli solo in pdf e quelli disponibili su Lulu) i giochi di ruolo che sono stati pubblicati sin da quando Dungeons & Dragons fece la sua apparizione nel 1974 con la celebre (e quasi incomprensibile ai non iniziati) ‘woodgrain box’ scritta da Gary Gygax e David Arneson. Ben pochi sono però quei giochi che abbiano assunto il… ruolo (mi si perdoni la piccola facezia) e lo status di Grandi Classici, giochi che non solo hanno ottenuto grossi consensi ma hanno contribuito a fare e allargare il genere. Il Richiamo di Cthulhu (The Call of Cthulhu) è certamente uno di loro. Questo gioco ha dimostrato non solo la vitalità di un genere di gioco non fantasy, nello specifico il genere horror, ma anche la popolarità e la fattibilità dei giochi su licenza di importanti opere di narrativa e sottolineato l’influsso che un gioco di ruolo di successo (all’epoca) poteva avere nel proporre un intero corpus di scritti a una platea giovane o giovanissima. Da non sottovalutare il fatto che Il Richiamo di Cthulhu è sempre stato uno dei primi giochi di ruolo a essere tradotto in una lingua diversa dall’originale inglese, aiutando così il medium ad aumentare la propria attrattiva anche al di fuori del ‘ridotto’ anglofono. Un gioco quindi da celebrare, un super classico che proprio nel 2011 festeggia i trent’anni di vita!

GLI ESORDI

Nel 1980 la Chaosium è un editore in ascesa grazie al successo del suo gioco di ruolo fantasyRuneQuest e sta diversificando la sua offerta lanciando nuove iniziative (non tutte portati a termine, per le più svariate ragioni). Uno dei progetti è la pubblicazione di Dark Worlds, un gioco di ruolo horror la cui scrittura era stata affidata a un autore il cui manoscritto era stato però respinto. Sandy Petersen entra nell’equazione a questo punto era già diventato un collaboratore della Chaosium proprio grazie all’invio e alla pubblicazione di materiale per RuneQuest, propone la scrittura di un supplemento dedicato alle terre del Sogno di H.P. Lovecraft (molto più fantasy delle opere ‘ordinarie’ dello scrittore). A questo punto la Chaosium decide di contattare Arkham House (che detiene i diritti delle opere di Lovecraft) e ottenere i diritti per tutto il Mito (non Miti!) di Cthulhu: Sanduy Petersen riceve così l’incarico di scrivere un intero gioco dedicato alle opere lovecraftiane nel loro complesso. Il gioco viene così pubblicato nel 1981 (ne esiste anche una speciale designer’s edition uscita nel 1982) in una scatola a ‘doppia larghezza’ (simile per intendersi a quelle della storica Avalon Hill, ad esempio RuneQuest Deluxe e pressoché tutti i suoi giochi da tavolo e simulazione) con una versione semplificata del sistema di regole di RuneQuest (che sarà poi definito ‘sistema d100’ o ‘sistema a percentuali’) e accompagnato dalla campagna Le Ombre di Yog Sothoth. Il gioco, sia pure con il sottotitolo “Fantasy Role Playing in the Worlds of H.P. Lovecraft” che forse è leggermente fuorviante (ma il termine Fantasy Role Playing e il suo acronimo FRP sono all’epoca una definizione per tutti i giochi di ruolo…) ottiene un grande successo, si esaurisce assai rapidamente e viene ristampato (in una versione con la scatola larga la metà, quindi meno costosa da pubblicare e da spedire a grossisti e negozi…) in una seconda edizione non molto differente dalla prima nel 1983. Un gioco non fantasy ha dimostrato una sostanziosa vitalità commerciale e inaugura quindi una nuova epoca...

CHAOSIUM CONTRO TSR

La pubblicazione de Il Richiamo di Cthulhu apre anche un piccolo conflitto tra la Chaosium e i creatori di D&D e AD&D. La TSR ha infatti pubblicato nel 1980 il supplemento Deities & Demigods per AD&D e ha inserito tra i diciassette panthenon anche il Mito di Cthulhu senza però chiedere il permesso all’Arkham House, nella convinzione che si tratti di materiale di pubblico dominio e senza più diritti d’autore. La Chaosium contatta la TSR minacciando una azione legale, ma si trova un accordo tra Gary Gygax (all’epoca ancora al comando della TSR) e Greg Stafford (fondatore e presidente della Chaosium): Deities & Demigods potrà continuare a inserire il Mito di Cthulhu tra i suoi pantheon, ma la TSR dovrà inserire un ringraziamento alla Chaosium nel manuale. Si procede quindi a una seconda stampa, ma quando Brian Blume acquista di fatto il controllo della TSR decide di fare saltare l’accordo (“Non farò mai pubblicità ad un’altra azienda!” avrebbe affermato secondo varie interviste a Gary Gygax) rimuovendo il pantheon lovecraftiano. Inutile dire che le prime due versioni di Deities & Demigods (specie la prima) sono molto più richieste dai collezionisti della terza…

IL GIOCO PROGREDISCE

Quasi da subito Il Richiamo di Cthulhu esplora orizzonti che non sono strettamente legati alla filosofia lovecraftiana della ’umanità insignificante contro l’universo’ preferendo proporre anche un approccio più avventuroso e (grosso modo) ottimistico all’avventura, senza dubbio grazie all’influenza del genere pulp (che largheggiava di misteriosi culti mortiferi, luoghi esotici, dei e mostri e da cui Lovecraft stesso per molti versi proveniva ed era stato certamente influenzato) come si nota nel personaggio di ‘Ohio Jones’, un cugino meno noto del celeberrimo Indiana Jones, menzionato nelle prime edizioni tra gli esempi di gioco… Molte campagne pubblicate vedono i personaggi come avventurosi globe trotter che corrono per tutto il pianeta a sventare i piani sinistri di entità inumane e dei loro folli adoratori e non sempre ci si limita a chiamare la polizia... Ne Le Ombre di Yog Sothoth si assiste addirittura alla scena finale in cui il Grande Cthullu in persona cammina sulla terraferma (!) sulla Terra (per poi a dir la verità tornare a dormire sotto l’oceano sia che i personaggi riescano a ‘batterlo’ che non ce la facciano…). Ma oltre a proporre un filone differente da solitario profeta di sventura o predestinato alla morte (o peggio), il gioco esplora anche altre ere temporali.

LE VARIE EDIZIONI

Dalla originale versione scatolata del 1981 il gioco ha conosciuto molte edizioni successive, conservando però – in sostanza – la stessa struttura di regole e mantenendo in sostanza una compatibilità con tutti i prodotti pubblicati fin dagli esordi (fatto che non è sfuggito agli appassionati che hanno apprezzato questa filosofia editoriale), un’impresa quanto mai rara nel campo del gioco di ruolo. Ecco un elenco tratto da Wikipedia (e leggermente arricchito):
· Call of Cthulhu, 1st Edition (1981)
· Call of Cthulhu Designer's Edition (1982)
· Call of Cthulhu, 2nd Edition (1983)
· Call of Cthulhu, 3rd Edition (1986)
· Call of Cthulhu, 4th Edition (1989)
· Call of Cthulhu, 5th Edition (1992)
· Call of Cthulhu 5.5 (1998)
· Call of Cthulhu 5.6 (2000)
· Call of Cthulhu 20th anniversary edition (2001)
· Call of Cthulhu Miskatonic University edition (2001)
· Call of Cthulhu, 6th Edition (2004)
· Call of Cthulhu 25th anniversary edition (2006)
Call of Cthulhu, 7th Edition (2011)
Solo le versioni dalla prima alla terza sono in scatola, mentre dalla quarta in poi (parallelamente alla progressiva ritirata dei giochi di ruolo dai negozi di giocattoli, modellismo e hobbistica per trincerarsu in negozi specializzati e librerie) si adotta il formato libro. L’edizione del 20° anniversario era un manuale caratterizzato da una speciale copertina e da pagine stampate color seppia e graficamente assai curate rispetto alla (non esaltante) media della Chaosium; l’edizione del 25° anniversario corrisponde alla sesta edizione ma con una copertina cartonata che riprende esattamente quella della prima edizione del 1981; la Chaosium ha anche annunciato per agosto di quest’anno l’uscita di una edizione del 30° anniversario che in sostanza corrisponderebbe alla sesta edizione con (sembra) materiali tratti dal monumentale Basic Role Playing.


ALTRE ERE, ALTRI LUOGHI

Il mondo base de Il Richiamo di Cthulhu è l’epoca dei ruggenti anni ‘20 del XX secolo, ma presto – com’è giusto considerando che la minaccia cthulhoide non ha (letteralmente) limiti di spazio o tempo – si propongono altri ambienti e altre ere. Nel 1986 infatti si assiste alla pubblicazione di due scatole ambientate rispettivamente nell’Era Vittoriana (Cthulhu by Gaslight) e nelle Terre del Sogno (Dreamlands), nel 1987 invece appare la prima edizione di Cthulhu Now, ambientato nell’era ‘moderna’ (all’epoca…) dove però il gioco mostra alcuni limiti legati alla facilità di comunicazione, alla rapidità dell’informazione e alla disponibilità (già allora, ben prima di Google Earth!) di dati sulla geografia dell’intero pianeta che rendono un po’ complesso nascondere intere catene montuose… La Pagan Publishing ha pubblicato per la prima volta nel 1997 (su licenza Chaosium) Delta Green, una straordinaria ambientazione contemporanea (siamo nel 2000) che mescola il Mito di Cthulhu con molti elementi delle teorie complottiste su UFO e alieni (e altro) che ha generato una sua propria collana (sempre su licenza) in cui però alcuni titoli sono esauriti e assai ricercati dai collezionisti (ad esempio Countdown). La tedesca Pegasus Spiele ha poi pubblicato per prima Cthulhu Dark Ages (ambientato nell’anno mille e scritto dal francese Stephane Gesbert) come supplemento e poi proposto anche dalla Chaosium come manuale completo (scatenando le ire dell’autore…).La inarrestabile marcia del Mito in nuove ere ha anche ottenuto una grande spinta dal programma ‘monografie’ della Chaosium: le monografie sono supplementi che la Chaosium vende solo ai privati (niente distribuzione all’ingrosso) e che vengono curate dall’autore o dagli autori a livello di testi, grafica e illustrazioni. La grande libertà creativa ha così prodotto una grande fioritura di temi e oltre alla miriade di avventure, e supplementi ‘tradizionali’ sono così apparsi fra lo straordinario End Times (ambientato in futuro tetro in cui la Terra è stata ‘recuperata’ dai Grandi Antichi e i personaggi sono parte di una colonia marziana che potrebbe essere l’ultimo, estremo ridotto del genere umano nell’universo), Cthulhu Rising (una versione sempre fantascientifica ma più ottimistica dove nel XXIII secolo i terrestri combattono la minaccia del Mito con i Marines dello Spazio, le navi spaziali e i bombardamenti orbitali…) e Cthulhu Invictus (il Mito di Cthulhu ambientato nell’antica Roma)… Si tratta di una monografia del 2004 che ha ottenuto un tale successo da diventare un supplemento ufficiale (uscito nel 2010) seguito dallo Cthulhu Invictus Companion (nel 2011) e dalla campagna The Legacy of Arrius Lurco (pubblicato dalla Miskatonic River Press su licenza Chaosium sempre nel 2011). Si tratta di un caso pressoché unico.

CTHULHU ALL’ESTERO

Vanno anche tenuti presenti i lavori degli editori stranieri: la Games Workshop produce nel 1987 Green and Pleasant Land, un supplemento (in gran parte una raccolta di articoli e avventure tratte da White Dwarf) che permette di ambientare avventure e campagne nell’impero britannico degli anni ’20 e ’30 (mai ristampato e mediamente richiesta dai collezionisti data la relativa facilità di reperimento); Jeux Descartes (il primo editore francese de Il Richiamo di Cthulhu, la prima versione transalpina risale addirittura al 1984!) propone invece Les Annees Folles, una scatola per ambientare avventure e campagne nella Francia della Belle Epoque (questa scatola, mai ristampata, è un pezzo da collezione assai ricercato in Francia e all’estero con un prezzo oscillante tra gli 80 e i 100 euro); in Germania infine la Pegasus Spiele (responsabile del fantastico rifacimento di Horror on the Orient Express che abbiamo visto anche in italiano) ha pubblicato nel 2003 Berlin - Im Herzen der grossen Stadt (Berlino – Nel Cuore della Grande Città) che descrive la capitale tedesca al tempo della repubblica di Weimar e contiene due avventure) e (nel 2004) la scatola Deutschland - Blutige Kriege, Goldene Jahre (Germania – Guerre Sanguinose, Anni d’Oro) che descrive la Germania weimariana degli anni ’20 con una scatola di straordinario livello qualitativo.

L’IMPORTANZA DEI LICENZIATARI

La Chaosium è sempre stata molto aperta per quanto concerne la concessione di licenze di sfruttamento del gioco, fin dagli anni ’80 quando aziende come TOME (Theater Of the Mind Enterprises), Triad Entertainments e perfino Grenadier Models ricevettero il permesso di pubblicare materiale per Il Richiamo di Cthulhu. Una delle licenze più importanti, sebbene di non grande impatto commerciale o interesse fra gli appassionati del gioco, fu quella concessa alla Wizards of the Coast nel 2001 per la pubblicazione di una versione d20 de Il Richiamo di Cthulhu. Interessata, a quanto pare, nel ‘dimostrare’ che il sistema d20 non era solo Dungeons & Dragons light, il colosso di Seattle decise di acquisire i diritti per quello che era il gioco meno D&D in circolazione (a parte Vampiri La Masquerade…). Il risultato ottenuto, grazie ai nomi degli autori coinvolti (il celeberrimo John Tynes e Monte Cook) fu molto valido e graficamente straordinario. Tuttavia, questa versione ‘avventurosa’ de Il Richiamo di Cthulhu non riuscì a ottenere i consensi degli appassionati (per nulla convinti che un adattamento del Mito di Cthulhu al sistema d20 fosse una buona idea) la cui pressione fu probabilmente sufficiente a bloccare ogni uscita per questa versione a parte il Gamemaster Pack. La Chaosium comunque, quasi sempre in difficoltà finanziarie, ne ottenne se non altro una buona iniezione di denaro.


PROBLEMI E DIFFICOLTA’…

Malgrado la grande considerazione che Il Richiamo di Cthulhu ha goduto e gode tuttora fra gli appassionati, la sua vita non è sempre stata facile. Dopo aver goduto di un virtuale monopolio prima e successivamente di una indiscutibile leadership a fronte di altri titoli decisamente meno seguiti (Chill e GURPS Horror ad esempio), ha dovuto affrontare la concorrenza durissima di Vampiri La Masquerade (uscito per la prima volta nel 1991) che si è velocemente imposto come numero 1 nel campo dei giochi horror relegando Il Richiamo di Cthulhu a un secondo posto. Ha anche dovuto affrontare almeno una volta il serio rischio di una bancarotta della Chaosium che ha messo seriamente a rischio la sua esistenza e ha anche generato un esodo di bravi autori che piuttosto che affrontare la possibilità di non essere pagati hanno deciso di fare da soli (ad esempio la squadra di Delta Green negli anni ’90 o il grandissimo Keith Herber che ha fondato la Miskatonic River Press nel 2008 dopo aver lasciato la Chaosium) o dedicarsi ad altre, più proficue attività (primo fra tutti Sandy Petersen che quando lasciò la Chaosium nel 1989 andò prima a lavorare per la Microprose e poi pr ID Software contribuendo al leggendario Doom). Non tutti i giocatori apprezzavano e apprezzano il ‘puro’ stile lovecraftiano, preferendo un approccio più… possibilista o personaggi più resistenti e lamentando l’estrema mortalità dei personaggi che pur essendo nello spirito del Mito non stimola a un grande impegno interpretativo. Va infine detto che gli standard di produzione della Chaosium (vittima quasi sicuramente dei propri problemi economici) non sono stati spesso molto alti (con rare eccezioni), anche se negli ultimi anni si è assistito a un certo miglioramento (spesso grazie all’uso di grafica e immagini di editori esteri, specie francesi e tedeschi). 

CTHULHU IN ITALIA

La prima edizione italiana de Il Richiamo di Cthulhu venne pubblicata dopo una lunga attesa nel 1989, pur essendo sta annunciata almeno fin dal 1986 e diventando subito una pietra dolente tra l’editore (la ‘prima’ Stratelibri) e una fascia di appassionati e negozianti. Pur proponendo la copertina della quarta edizione, il testo riprendeva quello della terza che era stata usata come base per la traduzione… vari anni prima (nel manuale si possono vedere tra gli esempi i nomi di un paio dei critici più accaniti!). Anche così comunque, il gioco ottenne abbastanza consensi da generare un certo numero di supplementi e una ‘seconda edizione’ (rispondente perfettamente alla prima ma con il cambio della copertina e l’inserimento di una – orrida – scheda del personaggio che nella prima edizione era un foglio volante) uscì nel 1993 anche in versione in scatola (questa versione è paradossalmente la più difficile da reperire). La terza edizione italiana (con la traduzione del testo della quinta edizione statunitense e quindi con il cartiglio ‘quinta edizione’) risale al 1997. La bancarotta della ‘prima’ Stratelibri (con blocco della vendita dei manuali della ?quinta’ edizione permise l’acquisizione dei diritti prima alla 21st Century Games (che pubblicò due supplementi prima di chiudere per bancarotta a sua volta dopo poco meno di un anno) e successivamente alla Grifo Edizioni che pubblicò la versione ‘5.6’ (con molti errori di traduzione e revisione del testo) nel 2004 dopo un lungo periodo di silenzio (a parte la pubblicazione nel 2002 de Il Richiamo di Cthulhu d20) e con il gioco apparentemente destinato all’oblio. La Grifo Edizioni perse a sua volta i diritti (ma il suo materiale è ancora in circolazione) e il gioco tornò a essere pubblicato dalla Stratelibri, ora etichetta della Counter srl. La ‘seconda’ Stratelibri pubblicò il manuale base Il Richiamo di Cthulhu I Secoli Bui e la campagna in quattro volumi Orrore sull’Orient Express. Quando la Counter srl a sua volta venne rilevata da Giochi Uniti, il nuovo editore procedette alla ristampa del manuale della ‘quinta’ edizione (ignorando completamente il manuale della Grifo) e di altri manuali esauriti senza però – al momento – produrre alcuna novità. L’interesse sembra comunque abbastanza vivo, pur nel quadro ben poco rassicurante per il gioco di ruolo da tavolo degli ultimi anni.

E’ interessante segnalare fra il materiale pubblicato dalla ‘prima’ Stratelibri alcuni titoli: il supplemento L’Atlante di Lovecraft (una mediocre guida ai principali luoghi lovecraftiani) realizzato interamente in Italia, la versione ‘libretto tascabile’ del Manuale dell’Investigatore in origine inserito in Terror From The Stars e la ‘rivista tabloid’ L’Eco di Arkham (oggi rarissima, essendo in sostanza un fascicolo promozionale destinato a fare spesso una brutta fine…). Le speranze per un supplemento ambientato in Italia però non si realizzarono mai.


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