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Dalle miniature ai moduli, Recensione di The Horrible Secret of Monhegan Island

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di Gianmatteo Tonci
apparso originariamente su DM Magazine n° 43



Scheda tecnica
Titolo: The Horrible Secret of Monhegan Island
Codice prodotto: 701
Autore: Gary Pilkington
Copertina: Martin Kealey
Illustrazioni: Flint Henry
Anno di pubblicazione: 1984
Editore: Grenadier Models Inc. (su licenza Arkham House)
Numero di pagine: 48
Rilegatura: a sella, con copertina in cartoncino

The Horrible Secret of Monhegan Islandè un’avventura per il popolare gioco di ruolo Il Richiamo di Cthulhu che risale al 1984 ed ha la particolarità di essere stata creata e distribuita non da una casa editrice o da qualcuno degli innumerevoli appassionati del gioco, bensì da una ditta produttrice di miniature. A dir la verità, visto che stiamo parlando della celeberrima Grenadier, probabilmente il colosso più grande d’oltreoceano (assieme e più della Ral Partha), questa definizione potrebbe risultare in qualche modo restrittiva e non pienamente appropriata.

Negli anni ’80, la Grenadier era infatti una delle realtà più consolidate nel mondo ludico e miniaturistico in particolare, non soltanto negli Stati Uniti ma anche nel Regno Unito dove era sbarcata creando la sua divisione europea, Grenadier UK. Oltre ad avere nella sua scuderia molti scultori di talento assoluto (mi limiterò a citare il co-fondatore Andy Chernak, Nick Lund, Julie Guthrie, Mark Copplestone e Sandra Garrity, nomi altisonanti ancora oggi), era leader indiscussa del mercato delle miniature, detenendo le licenze ufficiali di molti titoli ben conosciuti: Advanced Dungeons & Dragons, Gamma World, Boot Hill, Call of Cthulhu, Star Wars, Middle Earth Role Playing, Traveller, DC Heroes, Champions e Shadowrun sono tra i più noti agli appassionati. Oltre a questi, proponeva il wargame Fantasy Warriors di Nick Lund, supportato da una serie di fantastiche miniature scolpite dall’autore e molte altre linee di modelli storici.

La grande avventura della Grenadier si concluderà tristemente, dopo alcuni alti e bassi, nel 1996. Per fortuna, gran parte degli stampi originali sono ancora oggi in circolazione, principalmente grazie all’italiana Mirliton che offre la possibilità di acquistare alcune delle miniature migliori. Ma il momento a cui si riferisce questo articolo cade nel periodo più sfavillante della storica casa, all’inizio degli anni ’80. Fu in questo anno infatti che la Grenadier decise di cimentarsi in un nuovo mercato, quello dei moduli di avventura, fino a quel momento non ancora esplorato. Vennero prodotte in tutto quattro avventure, ognuna legate a un gioco per cui già deteneva i diritti relativi alle miniature, per cui riuscì a ottenere una licenza anche per il materiale scritto. Questa operazione aveva uno scopo commerciale ben preciso, attirare ancor di più i giocatori verso la Grenadier e le sue miniature, spingendo all’acquisto anche coloro che fino a quel momento non avevano sentito il bisogno di ampliare il proprio armamentario di gioco con i piccoli modelli di metallo.

I quattro titoli proposti, annunciati anche in The Grenadier  Bulletin 12, la newsletter spedita dalla Grenadier a tutti coloro che erano sulla loro mailing list, sono:

Cloudland, di Tony Fiorito, avventura per AdvancedDungeons and Dragons, Tunnels & Trolls e altri sistemi fantasy.
The Horrible Secret of Monhegan Island, di Gary Pilkington, avventura per Call of Cthulhu.
Disappearance on Aramat, avventura per Traveller.
Raid on Rajallapor, di Gary Pilkington, avventura per Mercenaries, Spies, and Private Eyes.

All’interno dei moduli erano ovviamente presenti richiami pubblicitari alle linee di miniature ufficiali prodotte dalla Grenadier per i vari giochi di ruolo, in modo tale da pubblicizzare il prodotto anche tra quelli che non erano al corrente della disponibilità di miniature specifiche.

The Horrible Secret of Monhegan Islandè uno scenario de Il Richiamo di Cthulhu per 4-6 giocatori, ambientato nei classici anni ’20. Sul retro di copertina, viene proposto così: “La scomparsa di una giovane porta un gruppo di Investigatori fino a una piccola isola lungo la costa del Maine. Gli abitanti sembrano strani e misteriosi. Perché odiano i 'forestieri'? Qual è il segreto che nascondono? Ben presto gli Investigatori si troveranno faccia a faccia con l’Orribile Segreto dell’Isola Monhegan!”.

Il volume si presenta con l’aspetto classico dei moduli dell’epoca a cui siamo abituati, una copertina di cartoncino a colori dall’illustrazione tutt’altro che disprezzabile e l’interno in bianco e nero, con un’impaginazione semplice ma non approssimativa che rende il testo molto chiaro e scorrevole da leggere e consultare durante il gioco. Numerose sono le mappe e le illustrazioni interne, inclusi alcuni indizi per i giocatori che rendono a mio parere il prodotto sopra la media anche dal punto di vista grafico.  Ci sono persino sei schede del personaggio già compilate, per chi vuole iniziare subito a giocare, e una pagina finale che illustra alcune delle miniature Grenadier disponibili all’epoca per Il Richiamo di Cthulhu.

Il volume contiene in realtà due scenari distinti tra loro, entrambi ambientati nel classico New England del nucleo centrale delle storie di Lovecraft. Il primo, dà il titolo al volume, si svolge su un’isola e il secondo (più breve) in una casa nel folto dei boschi. Ai lettori più attenti dello scrittore di Providence non sfuggirà che entrambi gli scenari sono in qualche modo ispirati a due racconti di Lovecraft, nello specifico La maschera di Innsmouth e Colui che sussurrava nelle tenebre. Pur non essendo di qualità eccelsa, hanno il merito di condensare in avventure brevi alcune delle tematiche più caratteristiche del gioco. In particolare, The Horrible Secret of Monhegan Island ruota attorno a una isolata comunità di pescatori che vive sull’isola e  porta avanti gli antichi culti legati agli Abitatori del Profondo, mentre The House in the Woods mette a confronto i giocatori con le misteriose entità aliene dei Mi Go.

The Horrible Secret of Monhegan Island che, in una trentina di pagine – mappe e indizi inclusi – occupa la maggior parte del volume, dà anche il titolo al modulo e si svolge su una piccola isola lungo le coste del Maine. Le autorità vengono avvertite della scomparsa di una giovane che, dopo le frettolose indagini della polizia, viene dichiarata morta per annegamento. Uno dei notabili dell’isola non è però affatto convinto da questa spiegazione e decide quindi di ingaggiare gli Investigatori, chiamandoli sull’isola per effettuare ulteriori e più approfondite ricerche, scontrandosi però con l’ostile diffidenza degli abitanti. Ci sono quasi tutti i cliché classici del genere – ricerche tra libri e giornali, indagini sul campo, interrogatori di possibili testimoni reticenti e una vecchia dimora da esplorare, senza contare l’immancabile culto e la relativa cerimonia. In realtà, dietro a tutto questo si nasconde un diabolico piano ordito proprio da colui che ha ingaggiato i personaggi. È stato lui a mettere in piedi questa messinscena per attirarli sull’isola senza destare sospetti, catturarli e sacrificarli a Dagon, il cui culto prospera da tempo in questo strano luogo.

Il tutto in perfetto stile Lovecraft, con un’atmosfera ostile, inquietante e coinvolgente, ben ispirata al racconto La maschera di Innsmouth (consigliamo al Custode di andarselo a rileggere, per calarsi appieno nello stato d’animo più appropriato, da far rivivere poi ai giocatori). Belle ed evocative le molte mappe e gli indizi per gli Investigatori che contribuiscono non poco a mantenere la giusta ambientazione.

Nel complesso, l’avventura è ben scritta, semplice ma lineare, gestibile con minimo sforzo dal Custode e adatta sia per giocatori alle prime armi che per i veri amanti delle emozioni in stile Lovecraft. Gli avversari da sconfiggere non sono troppo forti, almeno per gli standard del gioco, e gli Investigatori più smaliziati avranno non solo quasi completa libertà di azione e di movimento, ma anche numerose possibilità di risolvere il caso senza dover ricorrere alle maniere forti. Sopravvivere (o riuscire a fuggire salvando la pelle) e portare a termine con successo l’avventura è comunque gratificante, specie se il Custode saprà sfruttare a fondo le numerose informazioni di contorno fornite dal modulo, tra cui una utilissima descrizione dell’isola e dei suoi abitanti oltre che l’avvincente storia introduttiva che apre il testo. Completano il tutto le statistiche dei numerosi personaggi non giocanti, alcune note di colore sulla regione in cui si svolge l’avventura e sui tomi che è possibile trovare durante le ricerche e alcuni interessanti suggerimenti per il Custode che consentono di ampliare l’avventura, sfruttando appieno tutto il materiale disponibile nel volume.

The House in The Woods che occupa dieci pagine con testo, mappe e indizi, è invece una breve avventura comunque godibile dagli appassionati e che può essere conclusa in una sola serata di gioco. Si tratta più di un breve incontro che di uno scenario vero e proprio, vista la sinteticitâ dei contenuti e delle informazioni presentate. Anche in questo caso, ben si adatta come avventura introduttiva per giocatori che stanno muovendo i primi passi nel mondo de Il Richiamo di Cthulhu.
Gli Investigatori vengono ingaggiati per compiere ricerche sulla scomparsa di un famoso professore che, dopo essere stato vittima di un esaurimento nervoso,  stava trascorrendo un periodo di riposo in una casa isolata nel bel mezzo dei boschi del Maine. Le indagini porteranno il gruppo a contatto con la presenza nella zona dei Mi Go e con le loro sconvolgenti apparecchiature tecnologiche. Anche in questo caso, un bravo Custode saprà sfruttare al massimo l’atmosfera classica dei racconti di Lovecraft per offrire ai partecipanti al gioco una partita breve eppure intensa. Pur essendo appena abbozzato, questo scenario offre numerose possibilità di espansione, soprattutto se viene utilizzato come punto di partenza per una campagna più articolata. Come per l’avventura precedente, si segnala la presenza di mappe assolutamente accurate e in tema, qualcosa da non sottovalutare assolutamente visto lo standard qualitativo del tempo.

Ci sono poi alcune pagine dedicate alle schede già compilate e pronte all’uso di sei personaggi: un giornalista, un investigatore privato, un dilettante, un secondo investigatore privato, un autore e un reporter. Particolarmente apprezzabile il fatto di fornire delle schede a pagina intera, pronte per essere distribuite ai giocatori e per iniziare a giocare senza dover ricopiare nulla o lanciare i dadi per generare i personaggi.

Il volume si conclude, non poteva essere altrimenti, con un annuncio pubblicitario a tutta pagina che reclamizza alcune della miniature Grenadier per Il Richiamo di Cthulhu. Illustrate con le stesse foto dei cataloghi, troviamo un set di avventurieri (6501) composto da dodici investigatori classici e uno di creature (6502) con dieci tra gli esseri più conosciuti della mitologia di Lovecraft: un chiaro invito a migliorare la propria esperienza ludica con l’ausilio delle miniature che erano, all’epoca, le migliori nel settore.

I giudizi su questo modulo sono tutt’altro che unanimi. Per chi lo ha acquistato e giocato all’epoca della sua uscita o negli anni immediatamente successivi resta un volume assolutamente di qualità, sia per le avventure presentate che per la grafica complessiva. Chi invece vi si è avvicinato solo in tempi più recenti nota inevitabilmente che porta i segni del tempo e sottolinea che non è assolutamente paragonabile alla qualità delle avventure odierne, almeno in termini di presentazione. Per essere più chiari, è come se qualcuno prendesse in mano e mettesse a confronto l’edizione originale di Orrore sull’Orient Express con quella uscita recentemente. La qualità di grafica, impaginazione, mappe, indizi e materiale di supporto non è minimamente confrontabile e d’altronde non può esserlo, vista la differenza temporale tra i due prodotti. Ecco perché The Horrible Secret of Monhegan Island rimane un punto importante per gli appassionati del genere e anzi il suo livello editoriale si pone senz’altro ben in alto su una ipotetica scala di valore, sempre facendo riferimento agli standard di trent’anni fa.

Le avventure si calano appieno nell’atmosfera dei racconti di Lovecraft, anche se qualcuno potrebbe giustamente obiettare che sono fin troppo ispirate a un paio di essi e che, in fondo e proprio per questo, sono senz’altro più indicate per giocatori alle prime armi nella lotta contro i Miti di Cthulhu. Ciò detto, consigliamo a ogni appassionato dello scrittore di Providence di mettersi sulle tracce di questo volumetto spillato che contiene materiale sufficiente a far trascorrere almeno un paio di serate di divertimento con gli amici in perfetto stile Lovecraft. Ancora meglio, si tratta di scenari perfetti anche per i principianti, anche vista la presenza di personaggi già pronti e che possono essere utilizzati così come vengono presentati per una serata estemporanea di gioco o, al contrario, sono inseribili in qualsiasi campagna esistente con una minima revisione da parte del Custode.

Non poteva mancare, in chiusura di questa breve disamina, una valutazione dal punto di vista collezionistico. Essendo stato distribuito dalla Grenadier principalmente per il mercato statunitense, il modulo è molto più reperibile dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, specialmente perché i prezzi in Europa lievitano a volte anche sensibilmente. Consiglio di fare molta attenzione affinché siano presenti tutte le pagine, comprese le molte mappe, note e schede che sono predisposte per essere staccate e usate nel corso del gioco. Una copia completa in buone condizioni e senza alcuna parte staccata dal volume principale si aggira tra i 40 e 50 dollari, ma esemplari perfetti raggiungono solitamente gli 80 dollari. Ovviamente negli USA si trovano anche copie più vissute che con un pizzico di fortuna è possibile portare a casa intorno ai 20 – 30 dollari. A ciò vanno aggiunte le spese di spedizione, ma solitamente (a meno di non incappare nelle spese doganali) è comunque più conveniente acquistare direttamente sul mercato americano, specialmente se si cercano copie nuove.


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