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QUARANTACINQUE ANNI DI TRAVELLER, IL PIU' LONGEVO GIOCO DI RUOLO DI FANTASCIENZA

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La leggendaria prima edizione di Traveller (1977)

Dopo avere parlato di MERP e di Star Wars D6, continuiamo la nostra serie di articoli dedicata agli anniversari ludici che apparentemente nessuno - in Italia e all'estero - pare voler celebrare con la storia di Traveller, il decano dei giochi di ruolo di fantascienza che nel 2022 compie ben 45 anni!

di LUCA VOLPINO*

Il 1977 fu, sotto molti punti di vista, un anno cardine per la fantascienza. Nei cinema impazzava la favola postmoderna di Guerre Stellari, accanto al 'tormentone' delle cinque note di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. In libreria si concludeva la trilogia di Alastor, del leggendario Jack Vance, il re dell’avventura spaziale, mentre Philip K. Dick proponeva l’inquietante Un Oscuro Scrutare. In questa atmosfera, ricca di spunti, che stava portando la fantascienza sotto l’occhio di chi, fino a quel momento, non se n’era interessato, la Game Designers’ Workshop (GDW) pubblica Traveller, il più longevo gioco di ruolo di fantascienza.

GDW: I Magnifici Quattro

Nel 1973 Marc Miller, Frank Chadwick, Rich Banner e Loren K. Wiseman, quattro giocatori che orbitavano attorno all’Illinois State University e al suo club ludico, decisero di scrivere un wargame immenso che simulasse l’intera Seconda Guerra Mondiale. Proprio in quel periodo, però, il programma di finanziamento al club ludico venne ritirato; i quattro decisero, perciò, di fondare una compagnia. Acquistati gli asset della Conflict Games, compagnia di John Hill (che più tardi sarebbe stato l’autore di Advanced Squad Leader), lanciarono il loro progetto.

Inizialmente si dedicarono alla pubblicazione di board wargame (i classici wargame con mappa ad esagoni e pedine in cartoncino), ma fin dall’inizio mostrarono una propensione ad espandere il campo dei loro interessi. Malgrado i molti giochi storici, già nel 1973 la GDW pubblicò Triplanetary, un boardgame di combattimento spaziale che utilizzava un sistema di movimento abbastanza originale.

Solo un paio d’anni dopo, la GDW pubblicò il suo primo gioco di ruolo: En Garde!, in cui, come è facile capire dal titolo, i giocatori sono spadaccini in stile I Tre Moschettieri nella Francia del XVII secolo. Malgrado il regolamento fosse, principalmente, un ibrido tra gioco strategico e gioco di ruolo (o forse grazie a questo), En Garde! ebbe un buon successo, al punto da generare numerosi play by mail e persino una convention annuale che durò fino all’inizio degli anni ‘90.

Negli anni successivi, il ritmo di produzione aumentò – si passò da un’uscita ogni tre mesi circa a una ogni sei settimane. Col tempo, prima di chiudere, la GDW sarebbe arrivata a pubblicare un’uscita ogni tre settimane circa – un ritmo incredibile per quella che, comunque, rimaneva una casa editrice medio-piccola. Ma arriviamo al 1977.

1977: L’Alba del Domani

Nel 1977 la GDW pubblicò Imperium, di Marc Miller, un gioco-campagna di combattimenti tra la Confederazione Terrestre e un antico Impero spaziale; ma non era ancora Traveller.

Finalmente Traveller venne lanciato alla fine di luglio del 1977, con la famosa richiesta d’aiuto del Libero Mercantile Beowulf che, negli anni, sarebbe diventata un punto di riferimento del gioco.

La prima edizione, oggi viene chiamata “Little Black Book edition”, era costituita, appunto, da tre libretti di piccolo formato in una scatola – niente altro, né dadi, né schede aggiuntive. La copertina aveva un design molto elegante (progettato da Rich Banner): su uno sfondo nero, una linea rossa divideva a metà la copertina, che nella metà superiore riportava in bianco il numero del libretto e il titolo mentre, nella metà inferiore, molto più grande, la parola TRAVELLER in rosso sovrastava la scritta “Science Fiction Adventure in the Far Future”.

Molti recensori (ad esempio David Langford) si complimentarono per questa scelta minimalista che ben presto diventò una specie di marchio di fabbrica di Traveller.

Le regole furono anch’esse oggetto di lode. Traveller è stato uno dei primi giochi di ruolo basati sulle abilità (skill), invece di incentrarsi su classi e livelli; i danni ai personaggi colpivano le caratteristiche, rendendoli meno efficaci, senza punti ferita; uno dei punti di forza del sistema fu poi, fin da subito, il metodo per generare i personaggi.

Questo metodo permette di proseguire indefinitamente per 'periodi' di varie carriere – alla fine di ogni periodo di quattro anni, il giocatore tira i dadi per acquisire le abilità e per continuare nella stessa carriera o cambiarla. È possibile proseguire molto a lungo e acquisire un numero esorbitante di abilità; ma ad un certo punto le caratteristiche cominciano a scendere per riflettere il declino dell’età.

Soprattutto, c’è il rischio di morire. Una delle cose che ha reso celebre Traveller è la possibilità che il personaggio morisse durante la sua stessa creazione. Questa regola (in seguito, per ovvi motivi, rimossa dalle edizioni successive, sostituita da ferite gravi o cose simili) è stata una delle principali cause di fama di Traveller, “il gioco dove si muore prima ancora di cominciare a giocare”.

Lost in Space

Come quasi tutti i giochi dell’epoca, inizialmente Traveller non aveva un’ambientazione predefinita: si trattava semplicemente di un set di regole, al quale i giocatori avrebbero dovuto aggiungere il loro universo. C’erano esempi di civiltà spaziali, sì, ma nessuna era “l’universo ufficiale di Traveller.

Ben presto, tutto questo cambiò.

In una recensione sulla rivista Space Gamer, il recensore, Tony Watson, scrisse che il gioco sembrava eccellente, ma che lui non avrebbe mai potuto giocare in un sistema “nel vuoto”, senza un’ambientazione di supporto. Molti lettori si dichiararono d’accordo.

Marc Miller, l’autore principale di Traveller, prese nota e ritenne suo dovere, in quanto game designer, fornire un appoggio (in questo caso un’ambientazione) al sistema. Cominciò con l’adattamento a posteriori di materiale già esistente: il gioco precedentemente pubblicato, Imperium, entrò a far parte della storia dell’universo ufficiale. Attraverso vari manuali, articoli e avventure, nacque l’OTU (Official Traveller Universe): il Terzo Imperium dell’Uomo, sotto il governo dell’Imperatore Strephon, si espande nel settore centrale della galassia e confina con vari domini alieni, popolati da varianti umane (Zhodani, Vilani, Solomani), umanoidi (come i felini Aslan) e da razze totalmente differenti (gli Alveariani, esapodi pacifisti che si esprimono senza linguaggio orale).

In un effetto valanga, i manuali si moltiplicarono, creando nuove regole, aggiungendo nuove carriere ed espandendo l’OTU, senza tuttavia pesare sul sistema. Tutto si incastrava perfettamente, tutto scorreva liscio. I fan amavano il gioco e, in meno di dieci anni, la GDW produsse oltre settanta manuali, supplementi, moduli e avventure, incluse una versione Deluxe della scatola che conteneva, oltre ai tre manuali base, un libretto introduttivo (Book 0) per i nuovi giocatori e un’avventura con le mappe, e un’edizione in volume unico dei tre libretti, con aggiunte dal Book 0.

Lo starter set di Traveller (1983)


L’Anno della Catastrofe

Tra i giochi di ruolo pubblicati dalla GDW c’era il post-apocalittico Twilight: 2000 (1984), ambientato sulla terra dopo la Terza Guerra Mondiale. Nel 1986 Frank Chadwick, supportato dai suoi colleghi, prese la linea temporale di questo gioco e la proiettò trecento anni nel futuro, creando così Traveller: 2300. In realtà il gioco aveva ben poco a che fare con Traveller: l’ambientazione non era collegata, il regolamento era completamente diverso e il feeling andava in tutt’altra direzione. Il gioco non fu un gran successo, anche se ebbe da subito i suoi fan; poiché in quel periodo molte case editrici stavano lanciando giochi cyberpunk, Chadwick tentò di spostare il focus del gioco su quel genere, producendo supplementi come l’Earth/Cybertech Sourcebook; nel 1989 il gioco venne reintitolato 2300 AD, e a questo punto abbandona la storia di Traveller.

L’Imperatore è Morto!

Nel 1987 un evento epocale scosse l’OTU: l’Imperatore Strephon era stato assassinato, e i nobili e cortigiani erano in lotta per il Trono. Tutto questo succedeva in MegaTraveller, la nuova edizione del gioco di ruolo lanciata quell’anno. Il regolamento rivisto e risistemato era, comunque, compatibile al 100% con l’edizione classica, e gli eventi che facevano da premessa all’ambientazione permettevano ai personaggi di giocare in una serie di missioni non solo esplorative, mercantili o di combattimento, ma anche politiche.

MegaTraveller (1987), la nuova versione di Traveller


La nota principale di questa edizione è che fu uno dei primissimi giochi di ruolo a introdurre un metaplot: le avventure, i supplementi e persino le riviste riportavano mese per mese gli eventi politici e militari, sotto forma di narrazione o, nel caso di Challenge, la rivista ufficiale della GDW, come bollettini e annunci.

MegaTraveller ebbe una buona accoglienza, poiché permetteva di conservare i vecchi personaggi e introdurli al metaplot, o di 'prelevare' le cose interessanti della nuova edizione e usarle in una campagna tradizionale. Ebbe, tuttavia, meno impatto sul mondo dei gioco di ruolo rispetto all’edizione classica, e le vendite, per quanto buone, declinarono leggermente. Ciononostante, nella sua relativamente breve esistenza (MegaTraveller durò fino al 1992), uscirono oltre venti supplementi e moduli, circa metà dei quali pubblicati da Digest Group Publications – una piccola compagnia che aveva un accordo con la GDW per la produzione di supplementi di MegaTraveller.

Una Nuova Era

La storia di MegaTraveller e delle lotte intestine per il Trono d’Iridio si interrompe nel 1993, con l’uscita di Traveller: The New Era. Anche questa edizione avanza il metaplot, con l’arrivo del Virus, una forma di vita senziente a base di silicio capace di infettare qualsiasi computer e prenderne il controllo. In poco tempo, l’intero sistema di governo della galassia crolla, la tecnologia regredisce e (quel che interessa a noi…) l’ambientazione offre nuovi spunti di avventura.

Traveller The New Era (1993)

 
 Per la prima volta Traveller cambia davvero regolamento: la GDW sta cercando di unificare tutti i suoi giochi sotto un unico sistema, quello della seconda edizione di Twilight: 2000, più asciutto e complesso, ma più realistico. Il metaplot era interessante, ma il cambio di sistema di regole non piacque a tutti; Traveller: TNEè però (non per questi motivi) l’ultima versione del gioco pubblicata da GDW.

Il Crollo della Galassia Centrale

Nel 1996, in seguito a problemi finanziari, i soci decisero di chiudere le porte della Game Designers’ Workshop una volta per tutte. La chiusura non fu disastrosa – nonostante le voci che circolano, non ci fu un fallimento, una bancarotta o altro. Gli incassi stavano scemando, certo: in un’intervista rilasciata a Luke Gearing lo scorso luglio, Marc Miller scherza: “Suppongo che fossimo migliori come game designer che come uomini d’affari…”. Ma nella stessa intervista, Marc commenta: “GDW ha creato un titolo ogni 22 giorni per 22 anni. Ovviamente abbiamo chiuso dopo 22 anni, perché eravamo tutti esauriti – era come essere su un tapis roulant!”. Alcune delle proprietà intellettuali della casa editrice vennero vendute per appianare i debiti e per dare una buonuscita a soci e dipendenti; altre restarono con i loro creatori e fu così che Marc Miller mantenne il possesso di Traveller.

Alla guida dell’Imperium

Dopo la GDW, Marc Miller fondò una sua compagnia, chiamata Imperium Games, con la quale pubblicò una nuova edizione del gioco, nota come Marc Miller’s Traveller o, essendo la quarta edizione, T4.

Questa edizione riprende le regole originali, più qualche aggiunta del sistema New Era, e porta indietro l’ambientazione ai primi giorni dell’Impero, sotto il governo del primo Imperatore, Cleon I.

Con la collaborazione di varie 'personalità' del settore, tra le quali Larry Elmore, Lester W. Smith e Don Perrin, nei suoi tre anni di vita T4 conta oltre venti manuali. Questa edizione, però, è tristemente famosa per una serie di 'incidenti... Un paio di manuali, in particolare quello sugli equipaggiamenti tecnologici, Fire, Fusion & Steel, sono pieni di errori – sulla motivazione ci sono versioni contraddittorie, ma la più accreditata dice che la persona incaricata dell’editing, semplicemente, non lo fece e mandò i manuali in stampa così com’erano. Nel 1998 Marc Miller vendette l’intero stock rimanente e la stessa Imperium Games (per sapere di più sulla intricata e affascinante storia dell'Imperium Games consultate il terzo volume della serie Designers & Dragons N.d.R.).

Marc Miller's Traveller (1996)


Altri Imperi

Steve Jackson era un grande fan di Traveller; quando la GDW si sciolse, Jackson concordò con Miller una licenza per il gioco e, arruolato Loren K. Wiseman, lo adattò al proprio sistema (GURPS).

Malgrado il cambiamento di regole e di ambientazione (detta 'Lorenverse', in cui l’Imperatore non è mai stato assassinato e il Virus non è mai esistito), questa edizione è visibilmente frutto di amore per il gioco. Molte razze aliene, minori e maggiori, vengono descritte in dettaglio, gli spunti per le avventure sono interessanti e coinvolgenti e il metaplot è quello che ha attirato la maggior parte dei giocatori della vecchia guardia.

Tra nuovi giocatori, appassionati di GURPS incuriositi e vecchi giocatori (che magari usavano il materiale di background con le vecchie regole), l’edizione GURPS portò nuova vita a Traveller.

GURPS Traveller (1999)


Non altrettanto bene andò a Traveller D20 (noto anche come T20), una versione sviluppata da Quiklink Interactive basata sul D20 System. Pubblicata sul finire del 2002, forse perché soffocata da una marea di prodotti D20, forse perché il sistema non è nelle corde dei giocatori di Traveller, questa edizione passò in gran parte sotto silenzio, pur avendo una piccola schiera di appassionati. I manuali per questa edizione sono tuttavia numerosissimi, grazie alla licenza molto libera che permetteva quasi a chiunque di produrli.

Nel 2007 la Comstar Games pubblicò Traveller Hero, un’altra versione basata, questa volta, sull’Hero System. Pur essendoci somiglianze superficiali tra l’Hero System e il regolamento di Traveller classico, anche questa edizione non fu un grande successo e rimase 'riservata' a un piccolo numero di fan interessati più all’Hero System che a Traveller.

Per risorgere pienamente, Traveller avrebbe dovuto attendere ancora un anno…

Manguste tra le stelle

Nel 2008, la casa editrice inglese Mongoose Publishing strinse un accordo con Marc Miller per la pubblicazione di una nuova edizione di Traveller. Pur con qualche revisione e qualche aggiustamento, quello che uscì fu un manuale molto pesantemente influenzato dall’edizione classica (i tre 'libretti neri') del 1977. Ovviamente questa edizione viene chiamata Mongoose Traveller o MgT (per non confonderla con MT, MegaTraveller).

Grazie alla cura e alle scelte editoriali di Mongoose che ha affidato la stesura dei manuali principali a Gareth Hanrahan, MgT ha avuto da subito successo. Divisa in varie 'collane' (una per i manuali di regole, una per le avventure, una per l’ambientazione), questa edizione è tutt’ora in corso e conta quasi settanta manuali. Nel 2016 è uscita una seconda edizione del regolamento, con alcune varianti, che permette ai giocatori di iniziare la carriera fin dall’università (questa edizione del gioco avrebbe anche visto una versione italiana pubblicata da Wild Boar nel 2008 N.d.R.).

L'edizione italiana di Mongoose Traveller (2008), la sola di Traveller mai uscita


Della prima edizione di MgT è stato creato un SRD che permette perciò a tutti di accedere alle regole gratuitamente; sulla base di questo SRD è stato creato Cepheus, un retroclone gratuito.

Stella Doppia

Marc Miller non ha mai smesso di lavorare al regolamento. Nel 2013 ha creato, con la sua Far Future Enterprises, la quinta edizione di Traveller (denominata T5). Inizialmente pubblicata sotto forma di un enorme manuale che conta oltre 650 pagine, questa versione parte sempre dai 'libretti neri' come punto di riferimento, ma prende una direzione lievemente diversa rispetto a MgT. I cambiamenti alle regole richiedono un po’ di sforzo da parte di chi è abituato alla semplicità delle vecchie edizioni e la prima stampa è afflitta da numerosi refusi (corretti in seguito nella ristampa). Il manuale è stato recentemente ripubblicato in tre volumi, con gli stessi titoli dei 'libretti neri', ma in formato A4, copertina rigida e un conteggio di pagine, ovviamente, molto più alto.

Il monumentale Traveller 5 nella più recente versione (2019)


Indubbiamente, T5 non è una versione del gioco per il grande pubblico. Poiché si concentra sulle regole e tenta di coprire un campo molto più vasto delle edizioni precedenti (ad esempio, inserendo regole sulla Sanità mentale, sui costrutti genetici, eccetera), è soprattutto una cassetta degli attrezzi da cui prelevare le cose che si desiderano inserire nel proprio gioco. Insomma, in generale è più diretta ai giocatori veterani con parecchio tempo a disposizione, mentre per i novizi o per chi desidera un gioco velocemente accessibile, l’edizione della Mongoose (specialmente la prima edizione) è decisamente più indicata.

Agenti dell’Impero

Un elemento che ha sempre caratterizzato Traveller, in tutte le sue edizioni, è la disponibilità ad accettare la collaborazione di altri editori, piccoli o grandi. Mentre, come ben sappiamo, inizialmente alcune case editrici di giochi (la TSR N.d.R.) cercarono di bloccare in qualsiasi modo possibile le produzioni di 'terze parti', la GDW (e in seguito Marc Miller) non solo non si oppose al lavoro altrui ma, in diversi casi, lo incoraggiò.

Traveller Chronicle numero 7 (1995), una rivista su licenza "dedicata a Traveller in tutte le sue forme" 


Oltre alle edizioni parallele che abbiamo citato sopra, infatti, numerose avventure e supplementi furono prodotti inizialmente dalla Judges Guild, dalla FASA e dalla Games Workshop e, in seguito, da Gamelords (che pubblicò due interessanti guide per le avventure desertiche e per quelle subacquee), da Group One, da Marischal Adventures e dalla Paranoia Press. Esistono inoltre numerosissimi autori ed editori indie che hanno creato uno o due supplementi per varie edizioni di Traveller; in rete è poi possibile trovare numerosissime creazioni gratuite dei fan e almeno una mezza dozzina di fanzine, la più famosa delle quali è senza dubbio Freelance Traveller, che prosegue ininterrotta da oltre 13 anni.

La Pattuglia dello Spazio

Che fine hanno fatto i quattro fondatori originali della GDW?

Come detto sopra, Marc Miller continua a progettare e pubblicare Traveller con la sua Far Future Enterprises, e fa consulenze, soprattutto riguardanti i boardgame, per molte altre case editrici.

Loren K. Wiseman è, purtroppo, mancato nel 2017 a causa di un attacco cardiaco, aggravato da una situazione di salute resa critica dal diabete.

Frank Chadwick è semi-pensionato, ma collabora alla ripubblicazione di alcuni dei suoi vecchi giochi, sia di ruolo che wargame, scrive articoli storici e di tanto in tanto viene consultato da altri game designer.

Rich Banner continua la sua attività come game designer e progettista grafico di boardgame, lavoro per il quale ha vinto, in passato, numerosi premi. È stato presidente del GAMA (l’associazione americana degli editori e produttori di giochi) per tutti gli anni ‘80.

Conclusioni personali

Cosa ha sostenuto Traveller per oltre 45 anni e ancora lo sostiene? Perché gli appassionati di questo gioco di ruolo vi sono così affezionati da farne, spesso, un cult game e far sì che venisse pubblicato in varie lingue (incluse spagnolo, francese, italiano, tedesco…)?

Penso che i motivi siano molteplici. Dal punto di vista strettamente ludico, le regole – anche quando sono cambiate – sono sempre state perlomeno interessanti, e quasi sempre perfettamente retrocompatibili. Permettono, inoltre, una enorme varietà di stili di gioco, dalla fantascienza militare alle avventure politiche: negli anni, in alcune campagne, si sono visti i personaggi elevarsi da semplici cittadini dell’Imperium a nobili e alti ufficiali o fuggire su astronavi semidistrutte per diventare pirati spaziali.

Dall’altro l’ambientazione ufficiale è epica, coinvolgente, trasuda fantascienza 'classica' ma, allo stesso tempo, non è per niente intrusiva – la capitale dell’Impero è lontana, le comunicazioni spaziali sono lente, i personaggi non sono lasciati a se stessi ma allo stesso tempo godono di grandissima indipendenza.

Di sicuro ha fatto la sua parte anche il fatto che il gioco, in una forma o nell’altra, sia sempre stato disponibile: si tratti di un supplemento per Classic Traveller, GURPS Traveller o Mongoose Traveller, un articolo su una rivista del settore o su un sito, c’è sempre in giro qualche novità per i fan.

Ma quel che ha fatto di più per il successo di Traveller è, senza dubbio, la comunità stessa degli appassionati. Non importa l’edizione, nella maggior parte dei casi “se giochi a Traveller sei uno dei nostri”. Le differenti edizioni vengono criticate, certo, nessuno sogna di magnificare un’edizione che non gli è piaciuta; ma non sono mai scoppiate quelle che vengono chiamate Edition Wars, raramente un fan è stato preso di mira da un altro per le sue preferenze – e quando è successo, di solito gli 'aggressori' finivano per scusarsi.

La Terra vista dallo spazio

Questa è la storia di Traveller. Ma chi volesse iniziare a giocare adesso, in Italia, cosa dovrebbe fare?

L’edizione italiana del gioco (traduzione di MgT) è fuori produzione da molti anni e le copie che si trovano in circolazione sono oramai a prezzo da collezione. Naturalmente, è possibile acquistare l’edizione in inglese dalla Mongoose o da vari punti vendita, sia fisici che online, o l’edizione di T5 direttamente da Far Future Enterprises di Marc Miller (sconsiglio questa edizione, se non siete già appassionati del gioco con una certa esperienza).

In alternativa, potete scaricare gratuitamente Cepheus (o la sua edizione leggera, Cepheus più veloce della luce) in italiano, grazie all’opera di un gruppo di volenterosi, l’Italian Translator Alliance, che lo ha messo a disposizione nella lingua di Dante sia in versione PDF sia, attraverso i POD, in versione stampata a prezzo di costo.


* Luca Volpino è un addetto ai lavori dalla grandissima esperienza ed è uno dei massimi esperti del gioco di ruolo Traveller in Italia e non solo. Siamo molto orgogliosi della sua collaborazione. 

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